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14/10/2025

Quanto spendere sui social? Proviamo a rispondere

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Budget e comunicazione: come evitare errori (e pensare da impresa): guida pratica per PMI

Il budget per la comunicazione aziendale può variare da tanti aspetti, ma è importante che sia l’azienda a stabilirlo.

Capita spesso: mi contattano per “fare comunicazione” senza avere chiaro quanto l’azienda può e deve investire.
Succede perché il tema è scomodo, ma è anche il primo nodo da sciogliere. Ogni spesa aziendale va pianificata a monte: senza un budget definito, la comunicazione diventa un salto nel buio. È rischioso per l’azienda, per i fornitori e per i risultati.
Lo dico con trasparenza: se non c’è un budget, spesso mi fermo. Posso aiutarti a capire cosa ha senso spendere in base agli obiettivi, ma i soldi devono esistere e essere stanziati. La comunicazione è un supporto al business, non un salasso che lo indebolisce.

Perché serve un budget prima di iniziare?

  • Dà una direzione: definisce obiettivi, tempi e scala del progetto.
  • Evita sorprese: chiarisce cosa è compreso (strategia, produzione, ADV, tracciamento).
  • Permette di misurare: senza budget non esiste “ritorno”, esistono solo impressioni.
  • Riduce il rischio: puoi pianificare test, correzioni e step di crescita sostenibile.

Come lo impostiamo: semplice e concreto

Quando lavoro con una PMI, propongo un approccio in tre passaggi:
1) Obiettivo e orizzonte

  • Cosa vuoi ottenere? (lead, vendite e-commerce, reputazione, lancio).
  • In quanto tempo? (test 30–60 giorni, piano 3–6 mesi, programma 12 mesi).
  • Con quali indicatori? (lead qualificati, ROAS, costo contatto, appuntamenti).

2) Voci di spesa (chiare, senza sorprese)

  1. Strategia & gestione: regia, piano editoriale, coordinamento.
  2. Produzione: testi, grafiche, foto/video necessari (niente orpelli).
  3. Media/ADV: budget per campagne (Meta, LinkedIn, Google).
  4. Tracciamento & report: setup minimo per leggere i dati e decidere.
  5. Margine imprevisti: 10–15% per ciò che non controlli.

3) Regole di ingaggio

  1. Tetto massimo mensile (non si sfora).
  2. Soglia di stop (se i KPI non migliorano, si rivede).
  3. Checkpoint ogni 4 settimane: cosa tenere, cosa togliere, cosa testare.

Se lavori a Brescia o in Provincia e vuoi un piano onesto, sostenibile e leggibile in contabilità, scrivimi: troviamo la misura giusta prima di partire. È così che si risparmia davvero.

 

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