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23/10/2025

Strategia per i Social Media di Piggly

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Raccontare un’idea rivoluzionaria: il progetto social di Piggly

Trasparenza, filiera e fiducia in un tema delicato come l’allevamento

Parlare di allevamenti oggi è difficile. L’attenzione è alta, le polarizzazioni sono forti, e spesso il racconto pubblico oscilla tra slogan rassicuranti e accuse generalizzate. Con Piggly abbiamo scelto un’altra strada: aprire le porte. Mostrare processi, persone, scelte. Trasformare la trasparenza in linguaggio. Perché solo così si dà valore all’intera filiera agricola e si spinge verso un rinnovamento reale della comunicazione nel settore.

L’esigenza: uscire dal racconto “difensivo”

Piggly era stimato nel mondo tecnico, ma mancava una presenza social capace di parlare al grande pubblico. L’imprenditore Sergio Visini voleva raccontare – senza filtri – un modello unico, fondato su economia circolare, sostenibilità ambientale e benessere animale.
Il punto di partenza? Zero strategia, zero contenuti strutturati, zero presidio social. Serviva un impianto che mettesse al centro le prove, non le promesse.

Il mio intervento come Social Media Manager: quattro direttrici

1) Strategia e tono di voce (onestà prima di tutto)

Abbiamo definito un tono accessibile, positivo e verificabile: niente lessico “pubblicitario”, niente claim vaghi. La regola è diventata: racconta, misura, contesta il mito con i dati. Abbiamo scritto linee guida etiche:

  • Dire ciò che si fa (e perché).

  • Mostrare anche i limiti (e come si stanno affrontando).

  • Spiegare i termini tecnici con parole semplici.

2) Contenuti video, podcast e visual storytelling (la filiera si vede)

Insieme a ChaosLab abbiamo costruito un ecosistema multimediale:

  • Video brevi che spiegano processi e scelte (alimentazione, energia, gestione scarti).

  • Pillole social su domande sensibili (antibiotici? benessere animale? emissioni?).

  • Podcast “Future Farm” con ospiti del settore: confronto aperto tra visione, scienza e pratica.

  • Reportage fotografici e grafiche pulite per rendere leggibili numeri e procedure.

Obiettivo: far emergere trasparenza e tracciabilità come stile quotidiano, non come campagna.

3) Campagne Meta Ads e LinkedIn (comunità + dialogo, non solo “like”)

Da zero, abbiamo avviato campagne mirate per creare una community su Instagram e Facebook, e un posizionamento credibile su LinkedIn tramite il profilo dell’imprenditore. Le inserzioni non promettevano “mondi migliori”: inviti al confronto, porte aperte, video che mostrano i fatti. Parallelamente abbiamo impostato una policy di moderazione:

  • ascolto attivo dei commenti critici,

  • risposta con dati e procedure,

  • invito all’approfondimento (Q&A live, visite, materiali tecnici).

4) Coordinamento e copywriting (lessico chiaro, niente eufemismi)

Mi sono occupato di testi, titoli, claim, Q&A sensibili, glossari e “schede processo” per rendere comprensibili passaggi complessi senza edulcorarli. Ogni contenuto è stato coerente su tutti i canali e fedelissimo alla realtà operativa.

Trasparenza operativa: cosa abbiamo messo “a terra”

  • Porte virtuali aperte: format “Dentro Piggly” (2–3 minuti) su processi reali.

  • Q&A live su temi controversi, con domande raccolte dalla community.

  • Schede “Cosa misuriamo”: indicatori chiave (consumi, emissioni, recupero scarti, welfare animale) spiegati con baseline e periodi.

  • Carta della trasparenza editoriale: niente stock fuorvianti, date e fonti in chiaro, ammissione dei limiti come atto di credibilità.

I risultati (e perché contano davvero)

  • Oltre 400.000 visualizzazioni organiche in 1 mese

  • Community in crescita su Instagram e Facebook

  • Posizionamento distintivo su LinkedIn, con interazioni qualificate da addetti ai lavori e istituzioni

  • Feedback positivi e dialogo aperto con stakeholder, scuole, operatori agricoli

Il dato più importante non è la view in sé, ma il cambio di clima: più domande, meno pregiudizi. Più curiosità informata, meno polarizzazione.

Perché questo caso è utile anche alla tua azienda agricola (o della filiera)

Perché mostra che trasparenza + metodo generano fiducia. Non si tratta di “fare post”:

  • si parte da un’identità chiara,

  • si traduce il tecnico senza edulcorarlo,

  • si mettono a punto formati e routine che dialogano con il pubblico giusto,

  • si gestiscono i momenti difficili con procedure e tempi di risposta.

È così che la comunicazione diventa parte del rinnovamento del settore, non un trucco di facciata.

Il senso profondo del progetto Piggly

Il valore non è solo nei numeri, ma nel modo in cui li abbiamo resi leggibili. Il mio lavoro, volutamente “in controluce”, sta nelle sfumature: una parola tolta per evitare trionfalismi, una frase riscritta per spiegare davvero, un’infografica che contestualizza un indicatore. Sono dettagli che pochi notano, ma che fanno percepire coerenza e pulizia al documento finale e alla presenza social.

Se vuoi cambiare il modo di comunicare un tema complesso

Se lavori nell’agroalimentare o in filiere con temi sensibili e vuoi impostare una comunicazione onesta, leggibile e rispettosa dell’identità, posso aiutarti a costruire metodo, contenuti e dialogo.
Parliamone: trasparenza, filiera e fiducia possono diventare il tuo vantaggio competitivo.

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